sabato 27 febbraio 2016

A proposito di......SOSTENIBILITA'!! - 3 parte - fine

Un altro documento, redatto nel "lontano" 2007.
L'Autore Dr. Hermann Fischer, fondatore della Ditta AURO tedesca, leader mondiale nella produzione di finiture naturali per la casa, pone diversi quesiti sul termine stra-abusato di SOSTENIBILITA'.......
da leggere con attenzione!!! 












Livelli di denaturazione delle materie prime delle vernici, rispetto ai materiali alimentari

Livelli di denaturazione, da 1 (puramente naturale) a 8 (completamente estraneo alla natura)

Esempi dal campo di produzione di vernici

Livello di denaturazione simile nel campo degli alimenti

1) Prodotto naturale puro, inalterato dall'uomo Acqua di fonte Frutta selvatica

2) Prodotto naturale puro, raccolto da uomo Resina Dammar Mais

3) Prodotto naturale, solo trasformazione fisica Resina Colofonia Farina di frumento

4) Prodotto naturale modificato chimicamente
con struttura molecolare in gran parte Sapone da olio Pane cotto
conservata vegetale

5) Prodotto naturale modificato chimicamente
con una struttura molecolare significativamente Resine alchidiche Estere poliglicerolo
cambiata

6) Materiale sintetico con una struttura molecolare Alizarina sintetico Aroma "identico al naturale"
"identica alla natura"

7) Materiale sintetico con una struttura molecolare
simile a quella naturale Permethrin Estere PHB

8) Materiale sintetico con una struttura molecolare
completamente estranea alla natura Isoalifati Saccarina (dolcificante)

(AURO.Febbraio 2007)

Nella produzione di cibo, così come nella produzione di vernici, si dovrebbe applicare l’"effetto a piramide": il cibo di ogni giorno, così come i prodotti chimici di uso quotidiano come la vernice, dovrebbe avere un'ampia base di materiali naturali che sono solo leggermente modificati o, meglio ancora, non affatto cambiati. Materiali con un grado di modificazione superiore dovrebbero svolgere un ruolo minore. Preferibilmente, materiali fortemente modificati non dovrebbero essere assolutamente usati. Quindi la scelta dei materiali non segue uno schema di "tutto o niente", ma richiede un giudizio equilibrato e l'uso delle gradualità indicate.



Conclusione

Una classificazione del valore di sostenibilità del cibo e dei prodotti chimici di uso quotidiano può essere definito in funzione del loro "grado di modificazione".
Ogni trasformazione, sia quella fisica che, soprattutto, quella chimica dello stato naturale dei materiali porta ad una "denaturazione" che aggrava il reinserimento del materiale nel ciclo naturale.

All'interno di questo gradiente di trasformazione, un mero processo fisico (macinatura, estrazione), costituisce l’effetto minore.
Il grado di denaturazione aumenta con l'avanzare dei processi fisici, continua con processi chimici semplici, e si sublima fino ad ottenere materiali totalmente estranei alla natura che possono essere prodotti solo con ampie manipolazioni chimiche e numerosi passaggi di sintesi. Non ne risulta alcuna somiglianza chimica al materiale originale.

I materiali naturali e, soprattutto, quelli vegetali, sono dotati di un’alta funzionalità e usabilità chimica, e quindi possono essere spesso utilizzati senza intervenire radicalmente sulla loro identità chimica.
L'enorme varietà di piante e minerali con caratteristiche completamente diverse tra loro permette di scegliere quello che meglio si adatta allo scopo particolare, evitando così modifiche radicali.

In AURO si attua come principio fondamentale l’utilizzo di materie prime con la più bassa modificazione dell’integrità molecolare possibile, per esempio spremitura a freddo di olio di lino, purificazione della resina dammar, distillazione di olio di arancio, etc. Se una modifica chimica è necessaria per regolare la funzionalità di un materiale, si cerca di mantenere il più possibile la sua struttura molecolare, ad esempio i saponi fatti con olii vegetali o cera d'api, estere glicerico ottenuto dalla bollitura di olii e resine, bruciatura di terre coloranti.

Le modifiche più importanti sono consentite solo nel caso in cui piccole quantità di materiali naturali modificati garantiscono un immenso miglioramento dei fattori di sostenibilità complessiva (ad esempio impianti di emulsione di olio con saponi ammonici per la produzione di pitture e vernici completamente esenti da solventi) o in cui grandi quantità di materie prime naturali poco o per nulla modificate diventano utilizzabili come nel caso, ad esempio dell’ottoato di cobalto usato come essiccante per una quantità centinaia di volte superiore in peso di olio di lino, al posto dei leganti acrilici di produzione petrolchimica al 100%.

Meditate, gente, meditate.....

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