sabato 25 ottobre 2014

Pubblicita ingannevoli 10 - La parte dei tecnici

Questa superficialità o magari anche ignoranza di cui abbiamo parlato riferita alla stragrande parte del mondo dei professionisti/progettisti genera due inquietanti derive:
- la prima è che imprenditori privi di scrupoli si inseriscono facilmente in questo mondo privo di qualsiasi controllo con ogni sorta di prodotto spacciandolo per "eco", "bio", "sostenibile", "ecologico perchè riciclabile", "green", etc.
- la seconda è che il mercato, abbandonato a se stesso, da la possibilità a prodotti imbarazzanti di avere più o meno successo e questo, nel periodo di crisi che stiamo attraversando, sta peggiorando sempre più, con la scusa che "bio", "green", etc. è costoso e quindi largo alle....porcherie!!

A quanto sopra esposto si aggiungono tutte quelle Certificazioni, Riconoscimenti, etc. che non guardano assolutamente alla salute del compratore ma, a fronte anche di ingenti somme pagate dalle Aziende, propongono o, meglio, legittimano, prodotti che di "naturale", "bio", "eco"....non hanno proprio NIENTE....

Da questo punto di vista, potendo verificare anche quello che succede nel resto d'Europa (in particolare centro-nord Europa) ho, purtroppo, potuto verificare come la consapevolezza di quei consumatori è completamente diversa e non permette i raggiri e la fuffa che ci viene venduta in Italia:

SVEGLIAMOCI!!

P.S. Ovviamente, per chi vuole confrontarsi e dire la sua con intelligenza e civiltà, questo spazio è aperto e ben disposto all'arricchimento ed allo scambio di idee!!

sabato 18 ottobre 2014

Pubblicità ingannevoli 9 - La parte dei tecnici

In effetti, negli ultimi tempi (diciamo da 7-8 anni ad oggi), sono proliferati prodotti "ecologici", "ecosostenibili", "per la bioedilizia", "biocompatibili", etc. che, insieme alla grande menzogna dei "prodotti all'acqua" degli ultimi 35-40 anni, hanno contribuito a creare ad arte una grande confusione tra gli utilizzatori finali.

Chi può o, meglio, deve verificare (mi riferisco ai progettisti in generale) per una serie di motivi, alcuni condivisibili ma altri spesso poco chiari, ha al contrario di fatto e colpevolmente avallato questa situazione: ci ritroviamo così ambienti che spacciando il risparmio energetico come salubrità dell'ambiente (specialmente indoor), non sono altro che forieri di grosse problematiche per la salute degli utilizzatori.

La proliferazione delle muffe, la crescita esponenziale delle malattie respiratorie di natura allergica ma anche la varia sensibilità chimica in aumento, non sono altro che una conseguenza di questo superficiale (nel migliore dei casi) e colpevole comportamento.

Non è un caso che anche leucemie e tumori vari sono in crescita....ma di questo si preferisce tacere, al momento della scelta dei materiali da costruzione e finitura, affidandosi a Schede Tecniche create ad hoc e senza il benché minimo, doveroso, approfondimento....

venerdì 10 ottobre 2014

Pubblicità ingannevoli 8 - La parte dei tecnici

In effetti, si è potuto riscontrare che la stessa "fisica tecnica" che 15-20 anni fa sosteneva un corretto isolamento delle abitazioni che lasciasse traspirare l'involucro e fosse realizzato con materiali naturali per migliorare senza artifici l'aria indoor e abbattere il carico inquinante indoor ma anche outdoor, oggi dichiara di voler sigillare ermeticamente l'involucro, ricambiando meccanicamente l'aria.

A parte l'ovvia considerazione che nessuno (sono veramente pochi...) o quasi tra i tecnici, al momento di proporre un cappotto sintetico si ricorda (o preferisce omettere...) che senza la ventilazione meccanica controllata ci si troverebbe in breve in una camera a gas infestata da muffe, questa situazione incide chiaramente sulla valutazione economica che, così proposta, è senza dubbio svantaggiosa per i cappotti realizzati con isolanti naturali. 

Al contrario, dove proposta correttamente, ci si ritrova a dover valutare un aggravio non indifferente dei costi ed una manutenzione obbligatoria della VMC pena insorgere di muffe e ambienti indoor decisamente poco salubri.

A questo si è anche aggiunto il fatto che "risparmio energetico" ed "ecologia" sono presto, per convenienza, diventati sinonimi ed usati a sproposito, insieme a "bioedilizia", "ecosostenibilità", "naturale", etc., creando di proposito confusione nella clientela, volta solo al "risparmio economico" ad ogni costo.

Certo che, se si pensa alle multinazionali dell'isolante sintetico che sono all'origine del progetto CasaClima, alla evidente contraddizione tra "risparmio energetico" ed abuso di risorse non rinnovabili nella produzione di isolanti sintetici, ai costi levitati per progettazione e certificazione, per tacere d'altro, ci si rende conto di come tutto ciò non è altro che mero business che della salute dell'ambiente e di chi ci vive.....se ne frega....

sabato 4 ottobre 2014

Pubblicita ingannevoli 7 - La parte dei tecnici

Per proseguire nella ricerca delle prestazioni, da cui Certificati sempre più selettivi ma soprattutto costosi, si è data una grande importanza alla tenuta all'aria, fino a spingersi a realizzazioni che sembrano quasi sottovuoto...

Per ottenere questo, sempre in uno spirito di coerenza nell'utilizzo di materiali sintetici, ci si rivolge in massima parte a nastri butilici e/o teli poliesterici con prestazioni eccellenti nei primi anni ma che, successivamente, per una loro naturale tendenza a "cristallizzare", di scarsa o nulla efficacia.

In altre parole le mirabolanti prestazioni che ho ottenuto oggi, pagando progettualità, fior di materiali, ventilazione meccanica controllata, sigillature, Certificazioni, etc., domani sono da rivedere: questo ovviamente al commerciante puro non può fare altro che piacere, all'ambiente ed alla salute dei singoli utenti francamente non saprei!!

Ovviamente, di pari passo con le varie Certificazioni, si è creato anche il business parallelo dei Corsi di Formazione (caso abbastanza unico tra i professionisti in Europa) dedicati alla Certificazione/Progettazione CasaClima e, con un sottile lavoro politico entrando nelle varie Amministrazioni locali, anche il placet per rinnovare edifici pubblici in questa chiave.

E qui, sorge spontanea una domanda/riflessione: come mai alcune Associazioni di Tecnici che fino a 10-15 anni fa erano paladine della "Casa che traspira, come una terza pelle" oppure dell'eliminazione o, meglio, scarsissimo utilizzo del cemento, e anche degli isolanti naturali (in quanto di fatto traspiranti), oggi sono tutte rivolte a materiali e tecniche costruttive esattamente all'opposto?

Chissà che fine ha fatto ad esempio la SBS (Sick Building Sindrome) oppure chissà come mai negli ultimi 30-40 anni le allergie (cutanee, respiratorie, alimentari, etc.) sono aumentate con una crescita esponenziale negli ultimi 10-15 anni?